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delamarne

queste sono una novantine di poesie cacofoniche e sporche che non portano a nulla se non a guardare nel nulla e trovarlo cacofonico e sporco.

dopo un'approfondita lettura si sentirà un leggero cattivo odore. assaporatelo.

In copertina un'illustrazione dell'artista CHIARA SCARPONE.

 

poesie punk post patafisiche completamente a vanvera. queste sono 79 poesie che si abbracciano all'inutile, lo baciano e lo tradiscono.

queste poesie sono dei cerchi che ho disegnato io; dentro ci ho messo delle parole e queste parole lì dentro fanno quello che dico io.


l'amore alle volte si dimostra disequilibrato, disarmonico e inesatto. spesso ci sono tentativi all'amore che vanno in vacca. amori che non attecchiscono o semplicemente non continuano. mi è capitato nella vita di amare delle persone e altre volte mi è capitato di credere di poterlo fare. nello slancio del momento prima o di quello dopo ho scritto poesie per tenerle per sempre con me. sbagliato o giusto che fosse quell'amore, mi ha portato a rispettare anche gli amori che ho odiato. e a continuare ad amare.

 

 

 

sfortunatamente questo è un libro concept di poesie che non leggerai mai veramente quindi restiamo amici e/o conoscenti come prima e tanti saluti. a meno che non ti vuoi lanciare e leggere un libro concept di poesie di cui non ti do spiegazione ora su due piedi. fa come credi.

In copertina un'illustrazione dell'artista CHIARA SCARPONE. 



luigi di felice

La Fiera delle avanguardie secche è l'approdo di una lunga manifestazione di drammaturgia prestata al duodeno.
Racchiude la 
Puntata pilota di un varietà intellettuale per la Terza Rete dell’Inferno, l'adattamento teatrale del Trash*Umanistico e (in un'appendice nient'affatto appendicale) l'imprescindibile propedeutica del “Morbidinismo”.
Il volume fa il paio con 
La Fine del Cinema Indipendente Italiano (ed. Sgualcite, 2022) per raccontare l'avanguardia lampo iniziata e finita nella mente del suo autore e tra le ascelle e le natiche di coloro i quali, di passaggio, vi hanno soggiornato per condividere un'invenzione senza compromessi né scopi, fino alla pelleforte.

 

Anno 2012, inizia la pre-produzione di un film indipendente intitolato provvisoriamente “Apocalisse 2 sulla Terra”. L’opera (nelle intenzioni dei suoi autori) avrebbe dovuto celebrare la chiusura delle sperimentazioni di *****, un collettivo di free-cinema attivo durante il primo decennio del XXI secolo e destinato di lì a poco a sciogliersi.

La temperie è la stessa di una fantomatica profezia Maya relativa alla fine dei giorni e, del tutto casualmente, rappresenta il contesto in cui gli autori portano a termine la sceneggiatura. A cornice dell’iniziativa il collettivo escogita anche un concept-brand denominato “Visone*Veneranda” il cui logo reca una fotografia della superficie di Venere.

Questa è la storia narrata da quel film e, al contempo, è la storia da cui quel film è tratto. 


 

Sepolti nei rispettivi appartamenti periferici, Laura e Manrico calpestano per diletto moli di teorie filosofiche mal assimilate, di personaggi mal interpretati e di volumi mal studiati.
Loro unico obiettivo è una fuga immobile da se stessi, dai propri ricordi, dal proprio corpo. Si tratta di una sovversione disinnescata, moderatamente sgarbata ed etilicamente stanca di due personaggi narrati da un affastellamento di motivazioni che, inesorabilmente, cedono alla supercazzola.
Unico sguardo sul mondo è un'app di incontri tramite la quale i due dialogano virtualmente, finché una sera (del tutto fortuitamente) essi si incontrano per davvero, prima sull'autobus, poi in ascensore. Non si accorgono di essere le stesse persone dell'app, ma sono comunque presi da un'irrefrenabile attrazione che li condurrà alla frequentazione.
A questo punto i monologhi diventeranno dialoghi, i dialoghi sublimeranno in ricerche di senso, le ricerche di senso devieranno in polemiche e le polemiche esploderanno in litigi. Infine i due si separeranno per motivi futilissimi e torneranno al loro orizzonte monologico, fino al tragicomico epilogo, in cui si mostreranno per ciò che sono veramente...

 

 

In copertina un'opera di Chiara Scarpone.


moana elbhez

 

 La scrittrice italo francese Moana Elbhez vive praticamente da sempre a Marseille in Francia.

Figlia di un'italiana e di un marocchino, parla 4 lingue ma ha sempre scritto solo in francese.
Con "IL TUO CUORE FA SCHIFO", la Elbhez esordisce con un libro di poesie scritte in italiano.
In questo libro è presente un incontrollato equilibrio tra dolore, volgarità, tristezza e cinismo, lei le definisce "zozze" perché zozza è una delle sue parole italiane preferite.
Pubblicato da EDIZIONI SGUALCITE.
In copertina un'illustrazione dell'artista CHIARA SCARPONE.


andrea trhotta

A un certo punto c'è Gesù che si fa la coda prima di urlare contro la Santanché, ci sono due che vengono torturati perché si amano, c'è il papa che risponde al citofono, poi c'è un tizio a cui funziona la memoria solo se sta dentro casa sua, c'è pure uno che si chiama Virginio e non ce la fa più a fare la vita che fa, c'è un tentativo di tradimento ambientato a Urbino nel 2004/2005 e ogni due per tre c'è qualcuno che spara in testa a qualcun altro. Nel mezzo c'è anche una puntata di Pomeriggio 5.
In tutto sono 12 racconti tra l'ironico, il cinico e il surreale e comunque ogni due per tre qualcuno spara in testa a qualcun altro.
La copertina è un'opera dell'artista CHIARA SCARPONE.