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La Fiera delle avanguardie secche è l'approdo di una lunga
manifestazione di drammaturgia prestata al duodeno.
Racchiude la Puntata pilota di un varietà intellettuale per la Terza Rete dell’Inferno, l'adattamento teatrale
del Trash*Umanistico e (in un'appendice nient'affatto
appendicale) l'imprescindibile propedeutica del “Morbidinismo”.
Il volume fa il paio con La Fine del Cinema Indipendente Italiano (ed. Sgualcite, 2022) per raccontare l'avanguardia lampo
iniziata e finita nella mente del suo autore e tra le ascelle e le natiche di coloro i quali, di passaggio, vi hanno soggiornato per condividere un'invenzione senza compromessi né scopi, fino
alla pelleforte.
Anno 2012, inizia la pre-produzione di un film indipendente intitolato provvisoriamente “Apocalisse 2 sulla Terra”. L’opera (nelle intenzioni dei suoi autori) avrebbe dovuto celebrare la chiusura delle sperimentazioni di *****, un collettivo di free-cinema attivo durante il primo decennio del XXI secolo e destinato di lì a poco a sciogliersi.
La temperie è la stessa di una fantomatica profezia Maya relativa alla fine dei giorni e, del tutto casualmente, rappresenta il contesto in cui gli autori portano a termine la sceneggiatura. A cornice dell’iniziativa il collettivo escogita anche un concept-brand denominato “Visone*Veneranda” il cui logo reca una fotografia della superficie di Venere.
Questa è la storia narrata da quel film e, al contempo, è la storia da cui quel film è tratto.
Sepolti nei rispettivi appartamenti periferici, Laura e
Manrico calpestano per diletto moli di teorie filosofiche mal assimilate, di personaggi mal interpretati e di volumi mal studiati.
Loro unico obiettivo è una fuga immobile da se stessi, dai propri ricordi, dal proprio corpo. Si tratta di una sovversione disinnescata, moderatamente sgarbata ed etilicamente stanca di due
personaggi narrati da un affastellamento di motivazioni che, inesorabilmente, cedono alla supercazzola.
Unico sguardo sul mondo è un'app di incontri tramite la quale i due dialogano virtualmente, finché una sera (del tutto fortuitamente) essi si incontrano per davvero, prima sull'autobus, poi in
ascensore. Non si accorgono di essere le stesse persone dell'app, ma sono comunque presi da un'irrefrenabile attrazione che li condurrà alla frequentazione.
A questo punto i monologhi diventeranno dialoghi, i dialoghi sublimeranno in ricerche di senso, le ricerche di senso devieranno in polemiche e le polemiche esploderanno in litigi. Infine i due si
separeranno per motivi futilissimi e torneranno al loro orizzonte monologico, fino al tragicomico epilogo, in cui si mostreranno per ciò che sono veramente...
In copertina un'opera di Chiara Scarpone.
A un certo punto c'è Gesù
che si fa la coda prima di urlare contro la Santanché, ci sono due che vengono torturati perché si amano, c'è il papa che risponde al citofono, poi c'è un tizio a cui funziona la memoria solo se
sta dentro casa sua, c'è pure uno che si chiama Virginio e non ce la fa più a fare la vita che fa, c'è un tentativo di tradimento ambientato a Urbino nel 2004/2005 e ogni due per tre c'è qualcuno
che spara in testa a qualcun altro. Nel mezzo c'è anche una puntata di Pomeriggio 5.
In tutto sono 12 racconti
tra l'ironico, il cinico e il surreale e comunque ogni due per tre qualcuno spara in testa a qualcun altro.
La copertina è un'opera
dell'artista CHIARA SCARPONE.